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Storia


I cinesi furono i primi ad usare l’aloe; nell’antico Egitto era comune l’uso e si riferivano all’aloe come la pianta dell’immortalità. Cleopatra usava diariamente l’aloe come ingrediente essenziale delle cure giornaliere. Esistono documenti storici dei romani, dei greci, degli indù, degli arabi e di altri popoli di clima caldido, in cui si commentano le virtù medicinali e cosmetiche.

I Francescani spagnoli hanno trasportato la pianta in America; è quasi sicuro che fosse all’isola Barbados, da là deriva l’attuale nome scientifico di: ALOE BARBADENSIS. Durante la seconda Guerra Mondiale è stato riscoperto il suo valore terapeutico. Le ustioni causate alla popolazione di Hiroshima e Nagasaki, dovute all’esplosione della bomba atomica, si curarono più rapidamente con l’aloe e in molti casi senza lasciare nessuna cicatricie.

Attualmente le proprietà terapeutiche dell’aloe sono state comprovate clinicamente.

Curiosamente, il primo successo dell’aloe come riconoscimento medico si produsse quando apparvero i primi apparecchi di raggi X. Grazie alle ricerche effettuate dal dottor Collins e da suo figlio, a partire dal 1934 è stata comprovata la straordinaria efficacia, di questa pianta, nella cura di ustioni che al principio i raggi X producevano ai pazienti e ai medici.

A partire da questa ricerca, che si è prolungata 20 anni, l’aloe ha ripreso popolarità e si sono recuperate molte delle applicazioni perse durante l’Età Media e il Rinascimento. Diversi studi, principalmente negli Stati Uniti e nell’antica Russia, dimostrarono le proprietà curative dell’aloe nei dolori come: ulcere, ezemi, ustioni e un ampio spettro di malattie cutanee. Negli anni sessanta vari medici americani dimostrarono che l’aloe inibiva lo sviluppo di una grande varietà di microbi che causavano diversi tipi di infezioni.

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Nel 1964 Salisbury e Lorenzetti dimostrarono che l’aloe inibiva l’azione di alcuni batteri come la salmonella o lo stafilococco, causante tra altre affezioni, dei foruncoli e della febbre tifoide.

In Giappone si sono dimostrate le proprietà antiinfiammatorie dell’aloe e nel 1970 il farmaceutico Bill Coats riusci a separare la aloina dalla corteccia e stabilizzare il gel ricavato dalla foglia aggiungendole vitanima C (acido ascorbico), vitamina E (tocoferolo) e sorbitolo. Ciò ha reso massivo l’uso dell’aloe e ha creato un’industria associata a questa pianta.

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